Il 1° Festival di Canto a Braccio si è concluso con un unanime giudizio positivo.

Questa 1a edizione ha dimostrato che intorno a questa forma di espressione (che ha difficoltà a sopravvivere dopo la trasformazione strutturale che ha investito la società agro-pastorale delle nostre zone montane), si può (e quindi si deve) richiamare interesse, attenzione e orgoglio.

Il successo e l’appassionata partecipazione ha coinvolto il pubblico (la sala è stata sempre piena e l’ultima sera era stracolma), i cantori gli appassionati e  quanti hanno dimostrato curiosità e interesse ad apprendere le regole e le tecnica di questa forma d’arte (oltre 40 iscritti al corso di apprendimento).

I tre spettacoli sono stati esemplari.

L’attore David Riondino, interagendo con il poeta cantore Mauro Chechi ha reso evidente che l’improvvisazione dei poeti a braccio esce vincente dalla sfida che anche il più versatile degli istrioni può sferrare inventando storie impossibili da ricondurre alla metrica ed alla improvvisazione poetica.

È stato un passaggio di grande significato che si è aggiunto alla bravura dimostrata da tutti i cantori a braccio che si sono “sfidati” improvvisando su temi indicati dagli spettatori o partendo da semplici frasi prese a caso da un libro di storie.

Importante la presenza di cantori provenienti anche da altre province della nostra Regione (Agnese Monadi poetessa di Civitavecchia), da altre regioni (gli abruzzesi Marcello Patrizi e Berardino Perilli), e da altri continenti (il repentista cubano Antonio Roche).

Eccezionale la presenza e la bravura dimostrata dagli “allievi” del 1° anno della scuola di metrica di Terranuova Bracciolini (la 1a in Italia).

Imprecisioni ed errori non potevano non accompagnare la prima edizione di questa iniziativa.

Non siamo riusciti ad evitare una sorta di disattenzione o sottovalutazione dei Sindaci anche di quelli che esprimono simpatia per questa forma di arte e quelli dalle cui zone provenivano i cantori partecipanti.

Non siamo stati capaci di attrarre maggiormente l’attenzione degli organi di stampa.

Di contro, però, è stata maggiore del previsto la capacità di suscitare interesse e partecipazione anche da zone lontane (addirittura dal Trevigiano).

Ma ciò che reputo più significativo è stata la presenza delle Istituzioni Territoriali, ai più alti livelli, al convegno di domenica mattina.

Questa presenza ci da la misura della condivisione e della convinzione delle Istituzioni Regionale e Provinciale.

Gli interventi e le indicazioni date dalle Autorità intervenute sono sembrate puntuali ed opportune ed hanno suscitato ancora maggiore convinzione nel proseguire nell’azione di recupero e modernizzazione delle espressioni culturali  che ci legano alla nostra terra.